Essere guerrieri vulnerabili
Per essere un guerriero spirituale,
uno dovrebbe avere un cuore rotto;
senza un cuore rotto
e il riconoscimento di un senso di tenerezza e vulnerabilità
dentro di sè e in tutti gli altri,
il suo valore guerriero non è credibile.
Chögyam Trungpa Rinpoche
The Sacred Path of the Warrior. Ed. Shambhala
Ciascuno di noi ha dentro di sé un guerriero, un guerriero spirituale che lotta per trovare il giusto equilibrio tra il lasciare andare e l’aggrapparsi, combattere e arrendersi, desiderare e ottenere, vincere e perdere…
La via del guerriero è il cammino di ciascuno di noi verso la saggezza data dalla capacità di stare nella nostra natura umana, con tutto quello che questo significa nel quotidiano, riconoscendone però la scintilla divina. La bioenergetica aiuta a contattare la realtà: il grounding, con il bend over e l’arco, ci prepara ad affrontare le piccole e grandi sfide che la vita ci presenta.
“La mente è alla continua ricerca di zone di sicurezza, ma queste si dissolvono una dopo l’altra e allora ci affanniamo a costruirne di nuove. Vogliamo sempre sapere che cosa ci aspetta…La via del guerriero è opposta ala mente, …è quando siamo totalmente aperti a qualsiasi cosa possa accadere senza tirarci indietro, senza fissarci su noi stessi…
Come può l’esercizio fisico cambiare il nostro atteggiamento verso la vita?
La nostra natura umana ci porterebbe a sdraiarci sul pavimento e fare il minor sforzo possibile, quante volte lasciamo, o abbiamo lasciato, un’attività fisica perché troppa fatica, frustrazione, paura del cambiamento che l’esercizio fisico porterà nel nostro corpo/mente (anche se la paura è sempre ben nascosta e difficile da riconoscere nel suo sorgere!).
La pratica bioenergetica si basa sul respiro: prendere ciò di cui abbiamo bisogno e poi lasciar andare. Lavoriamo per aprire il corpo, affinché il respiro fluisca e, anche, per portare il respiro nelle nostre chiusure e rigidità, per ammorbidirle e fare spazio. Ognuno di noi possiede tutto quello che serve per vivere in armonia. E’ il processo che ci porta a fare amicizia con noi stessi e col mondo, un processo che coinvolge non solo le parti che ci piacciono, ma tutto quello che c’è.
“Le cose funzionano sempre per me”
Questa è la novità data dalla connessione corpo-mente: senza sforzo e aperti alla grazia, impariamo a riconoscerla e a sperimentarla nel quotidiano con il cuore pieno di gratitudine.
Liberamente ispirato da http://destinazionemindfulness.com/be-vulnerable-warrior-guerrieri-vulnerabili/