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Guarire è lasciar andare la paura

Jerry Jampolsky

Le attività di gruppo e di formazione che conduco sostengono lo sviluppo delle capacità individuali in un contesto protetto e privo di giudizio. Per crescere, abbiamo bisogno di ambienti nei quali sperimentare dolcezza, incoraggiamento e gioia.

“La stanza è luminosa, ci sono fiori per terra al centro di un cerchio formato da tutti noi; una musica ha ritmato prima una breve danza con passi semplici che abbiamo fatto tenendoci per mano e ora, in sottofondo, accompagna le nostre condivisioni.”

Stress e Malattia

Gli enormi progressi compiuti dalla medicina sono purtroppo spesso stati accompagnati dalla sua progressiva disumanizzazione, pertanto le conoscenze specialistiche hanno assunto un valore assoluto di riferimento, all’interno del quale le capacità di relazione sono considerate irrilevanti visto che è difficile dimostrarne la rilevanza scientificamente. Di solito chi si trova ad affrontare una diagnosi infausta sperimenta la mancanza di supporto e di conforto e vive da solo la propria esperienza difficile. Questo gruppo accoglie questo bisogno.

Sono convinta che la malattia non sia un evento esterno alla vita ma una sua componente e che stabilire una relazione con essa è un primo passo verso la sua trasformazione. Per poter cominciare davvero il viaggio verso la guarigione, è necessario attivare tutte le risorse interiori disponibili, oltre alle terapie mediche indicate dagli specialisti, per offrire attenzione e cura a tutti gli aspetti della persona.

La medicina globale cerca di sviluppare nell’individuo tutte le risorse e l’energia possibile per non perdere la speranza e sostenere la salute. In altre parole si incoraggia l’uso del potenziale di autoguarigione che molti non riconoscono nemmeno di possedere.

In questa prospettiva non esiste un organo malato, nè una malattia, ma la persona malata. E questa persona è parte di un ambiente sociale e materiale che va considerato nel quadro complessivo della situazione.

La psicofisiologia dello stress

Esistono ormai moltissimi studi sulle correlazioni fra stress e malattie e su come identificare i fattori stressanti della vita d’una persona possano aiutare ad identificare le concause di malattie anche gravi. In particolare, il lavoro svolto in questo campo ormai da trentacinque anni dall’oncologo Carl Simonton è un riferimento fondamentale. Egli ha sviluppato visualizzazioni specifiche per il cancro e le malattie gravi insieme ad un programma terapeutico basato sull’esplorazione delle proprie convinzioni, atteggiamenti inconsci e attitudini.

Gli obiettivi di questo percorso di sono:

1. Uscire dall’isolamento e dalla solitudine
2. Sviluppare la solidarietà fra partecipanti
3. Riconoscere gli effetti psicologici della diagnosi
4. Stimolare un atteggiamento positivo verso la ricerca della propria salute
5. Considerare la malattia come parte della propria vita
6. Rafforzare l’autostima
7. Prendere coscienza delle emozioni legate alla malattia e alla salute
8. Stabilire un contatto più profondo con sé stessi
9. Curare la persona non sempre significa guarire la malattia
10. Riscoprire l’espressività ed il linguaggio del corpo
11. Aumentare la gioia di vivere
12. Sviluppare nuove capacità affermative
13. Identificare capacità e risorse nascoste
14. Sperimentare nuovi ruoli ed attività