Psicologia Transpersonale
… inspira ed espira,
e tocca lo stupendo cielo,
comprendi che sei vivo,
che i tuoi occhi sono qui,
che il tuo cuore sta funzionando bene,
che il tuo amato è ancora con te,
che il fiore è ancora fresco
e la montagna è ancora solida.
Ogni secondo della nostra vita quotidiana
è un diamante che contiene
la terra, il cielo, le nuvole, il vento,
la pioggia, gli uccelli, gli alberi.
Puoi essere felice semplicemente
respirando con consapevolezza.
Allora ogni sguardo, ogni sorriso, ogni gesto che fai
diventa un diamante che rende felici gli altri.
Se sei in pace, se sei felice,
qualsiasi cosa farai
diventerà un’offerta
alle persone che ti circondano.
Thich Nhat Hanh
Caratteristiche:
– nata nel 1969
– riconosce la dimensione spirituale
– integra tecniche orientali ed occidentali
– utilizza le visualizzazioni guidate
– incoraggia la meditazione
– considera l’amore il nucleo della terapia e della vita
– pratica il non-giudizio
– studia gli stati alterati di coscienza
– lavora sulla morte ed il morire
– fa parte della cultura del nostro tempo recente
– ha radici profonde nelle scienze “antiche” (filosofia naturale, arte, religione, scienze, etc., che non erano così suddivise come oggi)
– nello stesso tempo sta nel “cuore”, nella “cultura profonda” delle scienze “moderne” (matematica, fisica, biologia etc.)
– è quindi un ponte fra la saggezza antica e la visione scientifica attuale, dove il concetto di “anima” in essa espresso è trasversale a tutte le scienze in generale.
La prospettiva transpersonale si collega ad un mutamento radicale nell’ambito del sapere, che evidenzia la necessità di una nuova sintesi dell’universo, a cui stanno contribuendo, da campi diversi, gli studiosi impegnati su fronti quali ad esempio la teoria della complessità, teoria di Gaia, teorie del caos, etc.
Come afferma Fritjof Capra“Questa sintesi complessiva vede in definitiva nella natura e negli esseri viventi non entità isolate, ma sempre e comunque “sistemi viventi” dove il singolo è in uno stretto rapporto di interdipendenza con i suoi simili e con il sistema tutto. La somma di queste relazioni, che legano gli universi della psiche, della biologia, della società e della cultura è una rete: la rete della vita. Se l’umanità vorrà vincere le sfide che la impegnano e che discendono dallo sviluppo selvaggio, dalla distruzione della natura, dalla nevrosi ormai strutturale del nostro vivere, il compito che l’attende sarà proprio quello di studiare, capire e “amare” questa trama invisibile, ma essenziale di relazioni che la circonda, in modo da lavorare in sintonia con essa e con le sue “connessioni nascoste” e non contro di essa.”
La psicologia transpersonale si collega all’antica saggezza in quanto, spingendosi al di là della persona quale unità bio-psichica, mira a trascendere i confini della coscienza normale (che è uno stato di ridotta consapevolezza della realtà) per scoprire l’unità sottostante qualunque apparente molteplicità. Ken Wilber, uno dei leaders del movimento transpersonale, afferma che la linea di confine tra mente e corpo non è assolutamente presente alla nascita e solo man mano che l’individuo cresce inizia a tracciare e rafforzare il confine tra Sé e non-Sé, tra mente e corpo, etc., infrangendo l’unità originaria.
Con altre parole, lo psichiatra californiano Gerald Jampolsky afferma che il neonato sa in modo innato che tutte le menti sono unite nell’amore e il suo stato naturale originario è una combinazione di amore, gioia e pace (che si percepisce quando si è davanti ad un bambino appena nato).
Alla fine degli anni ’60 divenne chiaro che una psicologia interculturale, per essere completa, dovesse includere osservazioni da aree quali stati mistici, coscienza cosmica, fenomeni di trance, creatività ed ispirazione religiosa, artistica e scientifica.
La psicologia transpersonale, o quarta forza, ha messo in luce alcune delle maggiori concezioni errate nei filoni psichiatrici e psicologici principali. Infatti, per molti clinici, le esperienze spirituali dirette che coinvolgono figure e reami archetipici sono viste come prodotti patologici del cervello e le esperienze visionarie dei fondatori delle grandi religioni, dei santi e dei profeti, vengono interpretate come manifestazioni di malattie mentali gravi.
Il famoso psicanalista F. Alexander ha scritto un saggio in cui persino la meditazione buddista è descritta in termini psicopatologici. Spesso la psicologia e la psichiatria occidentali descrivono i rituali e la vita spirituale di culture antiche e native in termini patologici, mentre i pericolosi eccessi della civilizzazione industriale – che mettono potenzialmente in pericolo la vita sul pianeta- sono divenuti parte integrante della nostra vita e raramente vengono riconosciuti come patologici.
Siamo quotidianamente testimoni di manifestazioni di insaziabile avidità e aggressione maligna – saccheggio di risorse non rinnovabili trasformate in inquinamento industriale, invasione di altri paesi, massacri di civili e genocidi, abuso di scoperte scientifiche per lo sviluppo delle armi di distruzione di massa, guerra chimica e biologica, danni alla natura a causa di precipitazioni radioattive e da perdite accidentali di petrolio.
Gli ingegneri e i protagonisti principali di tale scenario di distruzione, non solo sono liberi di muoversi, ma sono anche ricchi, famosi e detengono posizioni di potere all’interno della società, ricevendo varie onorificenze. Allo stesso modo persone che hanno stati mistici che possono potenzialmente trasformare una vita, finiscono ospedalizzate con diagnosi stigmatizzanti e prescrizioni farmacologiche soppressive.
La psicologia transpersonale cerca di correggere la visione etnocentrica della psichiatria e della psicologi, nonché l’attuale irrispettosa denigrazione e patologizzazione della spiritualità anche riconoscendo il valore delle esperienze transpersonali.
Per prevenire incomprensioni e confusioni e’ necessario fare una chiara distinzione fra spiritualità e religione. La spiritualità è basata su esperienze dirette di realtà non-ordinari e non necessita di un luogo speciale o di una persona ufficialmente preposta a mediare il contatto col divino. I mistici non hanno bisogno di chiese o templi. La spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra l’individuo e il cosmo ed è, in essenza, un fatto personale.
Allo stesso modo la religione organizzata è un’attività di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in un posto designato, tempio o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o meno aver avuto esperienze personali di realtà spirituali. La gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio e scoraggia le esperienze spirituali dirette dei suoi membri poiché portano indipendenza e non si possono facilmente controllare.
Come Ken Wilber fa notare, non ci può essere conflitto fra scienza genuina e autentica religione. Se un conflitto sembra esserci è molto probabile che si tratti di falsa scienza e falsa religione, dove entrambe hanno una seria incomprensioni della posizione altrui e molto probabilmente rappresentano una versione falsa della propria disciplina.
La psicologia transpersonale tratta i rituali e le tradizioni spirituali delle culture antiche e native con il rispetto che meritano, anche alla luce delle scoperte della ricerca sulla coscienza. Nei primi due decenni di vita della psicologia transpersonale le scoperte rivoluzionarie in varie discipline scientifiche hanno messo sempre più alla prova la filosofia della scienza occidentale tradizionale e il suo paradigma Newtoniano -Cartesiano.
In particolare, sono rilevanti le scoperte della fisica quantistica di Fritjof Capra ( 1975) , la teoria dell’olomovimento di David Bohm (1980), il modello olografico del cervello di Karl Pribram (1971), la brillante sintesi di cibernetica, teorie dei sistemi e dell’informazione di Gregory Bateson (1979) e il lavoro sui campi morfogenetici di Rupert Sheldrake (1981).
Questi sviluppi hanno portato a riconoscere l’interconnessione universale, per cui tutte le entità – esseri viventi o oggetti fisici – non possono più essere considerate entità singole e distinte dal resto dell’universo, ma risultano legate in maniera inseparabile le une con le altre e con l’ambiente in cui si trovano; le loro proprietà possono essere comprese solo in termini di interazione reciproca.
Allo stesso modo biologia molecolare oggi afferma che il genoma non è un’accozzaglia di geni, ma un sistema complesso e dinamico in cui ogni gene risulta influenzato dagli altri e dall’ambiente esterno e la chiave essenziale per spiegare questo sistema di regolazione è il concetto di organizzazione e auto-organizzazione.
Quindi l’energia è il grande osservabile della fisica, e l’organizzazione è il grande osservabile della biologia. Tutto ciò, sebbene inconciliabile con il monismo materialista ed il pensiero Newtoniano-Cartesiano, è del tutto compatibile con la psicologia transpersonale. Pertanto è sempre più possibile immaginare che la psicologia transpersonale venga accettata nei circoli accademici e diventi parte integrante di una nuova visione scientifica del mondo. Questo nuovo paradigma potrebbe riconciliare la scienza con una spiritualità basata sull’esperienza, universale e onnicomprensiva della natura e capace di portare ad una sintesi di scienza moderna e saggezza antica.