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Un corpo di gratitudine

Le persone felici hanno l’abitudine di ringraziare e apprezzare il proprio corpo – organi, sistemi, tessuti e fluidi – per il lavoro svolto.

Per esempio, quando vai in bagno, puoi prendere un momento per dire: “Grazie, sistema digestivo, per aver elaborato ed eliminato. Ben fatto! Continua il tuo eccellente lavoro! Grazie, grazie, grazie.

Quando l’elaborazione e l’eliminazione dell’apparato digerente non funzionano come ti aspettavi, esprimi tenerezza e gratitudine ai tuoi organi, sistemi, tessuti e fluidi. Puoi dire: “Grazie per aver fatto questo fantastico lavoro. Vi prego di perdonarmi se vi ho stressato. Apprezzo ciò che state facendo per la nostra salute e il nostro benessere. Grazie, grazie, grazie.”

Un altro esempio può essere: quando ti accorgi di avere gli occhi stanchi, ringraziali con tenerezza per il lavoro incredibile che fanno e prendi un momento per riposarli, chiudendoli e appoggiando i palmi dolcemente sopra.

Missione e compito di oggi:

La missione e il compito consistono nell’esprimere gratitudine per alcuni aspetti del tuo corpo: gli organi, i sistemi, i tessuti e i fluidi. Prenditi 60 secondi, in tre momenti diversi della giornata, per svolgere questo compito.

Può essere qualsiasi cosa: sistema digestivo, occhi, orecchie, cervello. Possono essere singoli organi (cuore, fegato, vescica) o interi sistemi. Possono essere cellule o batteri buoni. Tutto ciò che ti mantiene in vita e in movimento o che favorisce la felicità e il benessere è appropriato.

SUGGERIMENTO: Supponiamo che ci sia una debolezza in un organo o in un sistema. In questo caso, potrebbe essere utile per la guarigione di quell’organo o sistema essere incredibilmente grati e riconoscenti per il servizio che vi ha reso durante la vostra vita. Puoi pensare di chiedere perdono per tutto ciò che hai fatto, consapevolmente o meno, per contribuire allo stress di un organo o di un sistema. (Qualunque sia l’organo o il sistema a cui chiedi perdono, ti sarà concesso; sii gentile e offri ancora più apprezzamento quando lo accetti). Quindi, accetta gentilmente il perdono.

Puoi dire all’organo o al sistema: “Ti amo, ti onoro e ti apprezzo, ti ascolto e voglio aiutarti e sostenerti. Ascolterò un messaggio nel caso in cui tu voglia dirmi qualcosa. Farò del mio meglio per onorare ogni messaggio che riceverò e che comprenderò. Grazie, grazie, grazie.

Quando parlo al mio corpo, ai miei organi e ai miei sistemi in questo modo, non sempre ricevo un messaggio o non lo elaboro consapevolmente. Offro gratitudine sincera e chiedo perdono sapendo che accettare il perdono costruisce, sblocca e muove energia. E tutto ciò può contribuire alla guarigione.

Come capirai quando hai avuto successo?

Quando avrai goduto di momenti di gratitudine ed espresso tre volte gratitudine per aspetti del corpo, che siano organi, sistemi, tessuti o fluidi.

Può essere utile annotare le tue esperienze.

Divertiti con l’esercizio e sii gentile con te stesso.

 

A Body of Gratitude

 

Happy people make a habit of expressing their thanks and appreciation to their bodies – their organs, systems, tissues and fluids- for their work.

 

When I eliminate (bathroom trip), I like to take a moment and say, ” Thank you, the digestive system, for processing and eliminating. Well done! Keep up the excellent work! Thank you, thank you, thank you.

 

When my digestive processing and elimination is not working as I expect, I am incredibly tender and grateful to my organs, systems, tissues and fluids. I say, “Thank you for doing this fantastic work. Please forgive me if I have stressed you out. I appreciate what you are doing for our health and well-being. Thank you, thank you, thank you.

 

Today’s mission and task:

 

Your mission and task are to express gratitude for aspects of your body- Your organs, systems, tissues and fluids. Take 60 seconds, three separate times during your day to fulfill this task.

 

It can be anything you want. Digestive system, eyes, ears, brain. It can be individual organs (heart, liver, bladder) or entire systems. It can be cells or good bacteria. Anything that keeps you alive and ticking or supports happiness and well-being is appropriate.

 

PRO TIP: bathroom times work well for me. It’s a better use of my time than checking social media. Suppose there is a weakness in an organ or system. In that case, it may be helpful in the healing of that organ or system to be incredibly grateful and appreciative of its service to you during your lifetime. You may consider asking for forgiveness for anything you knowingly or unknowingly did to contribute to the stress of an organ or system. (Whatever organ or system you ask forgiveness, it will be granted; please be gracious and offer even more appreciation as you accept it.) Then, graciously accept that forgiveness.

 

You may consider saying to the organ or system, I love you, I honour you, and I appreciate you, I am listening, and I want to help and support you. I will listen for a message should you want to tell me something. I will do my best to honour any message I receive and understand. Thank you, thank you, thank you.

 

When I have talked my body, organs and systems this way, I don’t always get a message, OR I don’t process a message consciously. I do know this, offering sincere gratitude and asking for forgiveness. Accepting forgiveness builds energy, unlocks energy, and moves energy. All of which can contribute to healing.

 

 

How will you know when you have succeeded?

 

You will have succeeded when you have enjoyed moments of gratitude and expressed gratitude three times for aspects of your body, organs, systems, tissues and fluids.

 

Remember to jot down some notes about your experience.

 

Have fun with it and be kind to yourself.

 

Love, fun and peace,

 

 

Darsi obiettivi consapevolmente

Impostate un timer per 15-20 minuti (potete fare di più se volete!). Fate alcuni respiri profondi e riflettete o scrivete su queste cose:

  1. Quando ripensate all’anno appena trascorso, pensate alla saggezza acquisita, all’amore ricevuto e ai momenti in cui vi siete sentiti al meglio.
  2. Lasciate andare la frase “dovrei…”.
  3. Pensate invece a 3 parole che descrivano come volete sentirvi – nel corpo, nella mente, nello spirito, nel lavoro, nelle relazioni o nella vita di tutti i giorni.
  4. Ora prestate attenzione a ciò che potrebbe essere possibile se foste chiamati in causa nel prossimo anno da quelle 3 parole. Quindi non spingetevi oltre (questo è un “dovrei”), ma piuttosto lasciatevi trascinare da cose che vi entusiasmano.
  5. Prendete nota di 4-5 possibilità che vi vengono in mente e che vi sembrano più libere, eccitanti e invitanti.

Quando il timer scatta, fate qualche altro respiro profondo per concludere questa pratica.

 

 

Mindful goal setting

Set a timer for 15-20 minutes (you can do more if you like!). Take a few deep breaths and reflect on or journal about these things:

  1. As you think back on this past year, think about the wisdom gained, the love received, and the moments you felt your very best.
  2. Let go of the phrase I should … 
  3. Instead think about 3 words that describe how you want to feel — in body, mind, spirit, work, relationships, or your day-to-day life.
  4. Now pay attention to what could be possible if you were called forward into this next year by those 3 words. So not pushing yourself (that’s “should”), but rather being drawn by things that excite you.
  5. Make a note of 4-5 possibilities that come to mind and that feel the most free, exciting, and inviting to you.

When the timer goes off, take a few more deep breaths to close out this practice.

 

A seconda della tua esperienza come PAS, questa domanda può sembrare eccessivamente semplicistica o addirittura offensiva.

Essendo l’autrice una persona altamente sensibile, a volte si ritrova a pensare che la felicità sia qualcosa che solo le persone non sensibili possono avere. A volte, si sente “squalificata” dall’essere felice perché rimane così “bloccata” nel suo sistema nervoso che elabora tutto più profondamente.

Questo perché i PAS si contraddistinguono per la profondità di elaborazione, il che significa che sperimentano la vita più intensamente di altri. Assomiglia ad una sensazione di sprofondamento: sprofondano nei dolori della vita, un po’ più delle persone meno sensibili.

Ma, proprio come anche gli stati d’animo negativi possono influenzarli di più, così fanno anche i momenti migliori della vita. Possono sprofondare nelle sensazioni negative, come però anche provare gioia con forza e facilità, anche per le piccole cose della vita.

In effetti, gli scienziati stanno scoprendo che le persone altamente sensibili potrebbero effettivamente essere “migliori” nel diventare felici ed essere fondamentalmente predisposti alla felicità.

Le persone altamente sensibili sono più felici delle altre persone?

Un’affascinante recente ricerca condotta da Francesca Lionetti, psicologa dello sviluppo presso la Queen Mary University di Londra, suggerisce che le persone altamente sensibili possono effettivamente diventare felici più facilmente di altre.

Per scoprirlo, Lionetti e i suoi coautori hanno fatto eseguire a 230 volontari un “compito di induzione dell’umore”, essenzialmente esponendoli a stati d’animo positivi e negativi e misurando i risultati. Per fare questo, i ricercatori hanno mostrato ai partecipanti allo studio un video clip commovente – forse lo studio più carino di sempre – così come uno triste, in ordine casuale. Quello che hanno scoperto è che le persone che hanno ottenuto il punteggio più alto per la sensibilità come tratto della personalità sono effettivamente entrate in uno stato d’animo positivo più facilmente degli altri. (Le persone meno sensibili – quei tipi “duri come una roccia” che sembrano impermeabili al dolore – hanno avuto difficoltà a entrare in uno stato d’animo positivo. Apparentemente, sono dunque anche impermeabili alla gioia.)

In altre parole, è molto più probabile che le cose che potrebbero far sentire felice chiunque lo facciano per le persone altamente sensibili.

Lionetti non è l’unica a riconoscere questa peculiarità. In effetti, questa connessione tra felicità e sensibilità è coerente in numerosi studi. Uno, ad esempio, ha riportato risultati simili nei bambini altamente sensibili; un altro ha scoperto che le persone altamente sensibili possono entrare in stati d’animo più felici più prontamente e pienamente, e forse anche rimanere più felici più a lungo, rispetto ai non-PAS.

Questo perché le persone altamente sensibili sono più sensibili a tutte le esperienze, comprese quelle positive. In altre parole, sono sensibili alla felicità (per fortuna!).

Naturalmente, questo significa anche che i PAS sono più sensibili alle esperienze negative. Le persone altamente sensibili possono probabilmente anche entrare più facilmente in stati d’animo negativi ed essere più inclini all’ansia e alla depressione. Ma questo studio indica che siano anche “costruiti” con una via d’uscita. I PAS potrebbero effettivamente essere più sensibili agli interventi, come la terapia o il supporto di un buon amico, a causa della maggiore sensibilità alle esposizioni positive. Infatti, sulla base delle scoperte di Lionetti, anche mantenere piccole fonti di felicità intorno a te nel tuo ambiente può avere un potente effetto sul tuo umore.

In poche parole, prenderti cura di te stesso e della tua salute mentale avrà probabilmente risultati gratificanti, perché la tua natura sensibile li sperimenterà naturalmente in modo positivo.

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Non uscire di casa per vedere i fiori.
Amico mio, rinuncia a quell’escursione.
Nel tuo corpo sono i fiori.
Un fiore ha mille petali.
Questo basta come luogo dove sedere.
Sedendo lì avrai una visione di bellezza
all’interno del corpo e fuori di esso, un giardino nel giardino. (Kabir)

Nella nostra cultura tendiamo a vivere separati dal corpo, costantemente e quasi esclusivamente “solo nella testa”, persi e catturati dal vortice di pensieri, emozioni, giudizi, preoccupazioni, ricordi, fantasie, pianificazioni. Non siamo quasi mai veramente in contatto, in amicizia, a nostro agio nel corpo. In genere le persone si accorgano del proprio corpo solo quando hanno un’esigenza fisiologica o qualche dolore.
Alcune delle contraddizioni e condizionamenti culturali a cui siamo soggetti:
La Chiesa dice: il corpo è una colpa.
La scienza dice: il corpo è una macchina.
La pubblicità dice: il corpo è una merce.

Ma se contattiamo il corpo ci dice: io sono una festa.
E ci offre anche una possibile soluzione ai condizionamenti: vivere il corpo nel corpo, nell’immediatezza sensoriale che ci fa riscoprire che “il corpo è una festa”. C’è una ricchezza sensoriale in noi che possiamo usare nella vita e nella nostra pratica.
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I blocchi e le contrazioni limitano il nostro spazio ma se lottiamo contro queste tensioni lo spazio si riduce ancora di più. Essere consapevoli del blocco e della contrazione, investigarlo ed esplorarlo con un atteggiamento di apertura e curiosità permette al livello di tensione di abbassarsi.

I problemi e le soluzioni

Quando abbiamo dei problemi possiamo pensare di essere sbagliati oppure di essere giusti ma di avere delle risposte sbagliate che portano sofferenza nella nostra vita. E’ vero che la sofferenza, come la gioia, sono ingredienti ineliminabili della vita. Ma, a volte, anziché migliorare le cose, con il nostro intervento le peggioriamo.
Per questo il dialogo tra visualizzazioni guidate e bioenergetica è così significativo.
In entrambi gli approcci si pensa che le persone siano, nella loro intima natura, sane, buone e capaci di consapevolezza e attenzione. Qualunque sia la difficoltà che incontrano nella loro vita. Qualunque sia il disastro che hanno combinato, niente può modificare questa intima qualità positiva della loro natura. Sono le contrazioni, del corpo e della mente, che ci portano a sperimentare modelli disfunzionali di risposta, ci rinchiudono in circoli viziosi, aggiungono sofferenza al dolore e alle difficoltà che incontriamo. Il punto quindi è aprire il campo di consapevolezza, il radicamento nel corpo, la capacità di cogliere il processo nei suoi elementi base, perché possa ristabilirsi il contatto con la nostra intima natura, perché possano arrivare le risposte alle nostre domande.
La cura diventa così un processo autoregolato che necessita di strumenti e di sostegno dall’esterno ma che non delega mai la responsabilità delle scelte all’altro. E soprattutto porta un profondo senso di pace e di accettazione verso noi stessi e la nostra vita. Infatti, nel momento in cui diventiamo consapevoli di una contrazione che restringe il nostro campo di consapevolezza, iniziamo, come pazienti scienziati di noi stessi, ad esplorarla, percepirla, comprenderla nella sua intima natura. E dichiarando pace al blocco e alla contrazione permettiamo che il flusso autoregolato della nostra vita riprenda a scorrere.

Testo tratto liberamente da www.nicolettacinotti.net

Spesso abbiamo bisogno di dare spazio al nostro bisogno d’amore, di contatto e di espressione libera, per esplorare una strada migliore verso l’unità e l’armonia. Avendo imparato molto presto a limitare la nostra vitalità ed a creare barriere contro le emozioni: con il tempo, rischiamo di non sapere più chi siamo davvero e di vivere dominati inconsciamente dalla paura e dai sensi di colpa.

Recenti studi hanno mostrato che molte malattie insorgono perché gli stati d’animo di sofferenza possono alterare completamente il funzionamento biologico. Al tempo stesso, si è anche visto che stati di benessere possono riportare al corretto funzionamento i processi fisiologici alterati. Pertanto le emozioni sono decisive per il funzionamento del sistema immunitario, di quello endocrino e di quello neurovegeta-tivo e, allora, la nostra salute fisica potrebbe dipendere da quella emotiva.

Questi incontri sono dedicati all’integrazione, possibilmente gioiosa, di corpo – mente – spirito. Offrono un’occasione di riflessione su sé stessi ma anche di contatto con la vitalità ed il piacere. Ci apriremo all’ascolto del corpo e alla sua energia con gli esercizi della bioenergetica. Poi, per cominciare a lasciar andare la paura che c’impedisce di vivere davvero, useremo le visualizzazioni guidate ed uno dei più antichi mantra di purificazione che esistano. Deriva dalla Cabala e significa ‘spirito, soffio di Dio’; tende a sciogliere blocchi e tensioni ed a risvegliare il piacere e la gioia di vivere. Infatti, le vibrazioni prodotte dal suono funzionano da ‘massaggio psichico’: puliscono i centri energetici, liberano l’intuito e la creatività, rafforzano il senso d’identità e le capacità di autoaffermazione.

La meditazione camminata è una forma diversa di meditazione, nella quale ti focalizzi sul gesto di camminare.
Rispetto ad una camminata normale i movimenti sono molto più rallentati e si ascolta tutto quello che succede mentre si cammina. Praticandola si diventa consapevole del movimento, dell’appoggio, dello spostamento del peso e di tutte quelle sensazioni che solitamente non vengono percepite ma che invece sono sempre presenti.

A differenza della meditazione da seduti, mentre si cammina gli occhi sono aperti, il corpo è eretto e si muove, e in generale c’è una maggiore interazione con il mondo esterno. Proprio per questo può risultare più facile rimanere nel qui ed ora.
Ecco alcuni effetti benefici della meditazione camminata:
1. Una volta sviluppata l’abilità di focalizzare l’attenzione sulla camminata, puoi farla anche nella vita quotidiana. Per esempio in mezzo ad un bosco, quando ti rechi al lavoro o in qualunque momento ti ritrovi a camminare. Le occasioni non mancano!
2. Quando ti senti eccessivamente stanco o stressato può essere un modo stupendo per calmare la mente e ritrovare la serenità.
3. E’ molto benefica dopo mangiato perché aiuta la digestione, appena ci si alza dal letto perché permette al corpo di riattivarsi dolcemente, e può essere un toccasana anche dopo lunghi periodi in cui sei stato seduto in ufficio o magari davanti al computer.
4. Migliora molto la entratura. Mentre pratichi insorgerà la noia, il dubbio, pensieri che non c’entrano niente con il momento presente, ma è del tutto normale. Riporta continuamente l’attenzione sul corpo e sulle sensazioni che la camminata porta e in questo modo rimani centrato.
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Le visualizzazioni guidate sono ormai usate in moltissimi ambiti. Per esempio, si possono usare per rilassamento guidato, per la riduzione dello stress ( tipico della mindfulness), per rafforzare l’autostima e attivare di nuovi modi di pensare. Possono persino incoraggiare un percorso di guarigione da sintomi e malattie e aiutare a ridurre il dolore come testimoniano moltissimi autori, fra cui l’oncologo Carl Simonton. A questo proposito ho scritto il capitolo del libro “Le radici della spiritualità” che s’intitola “Spiritualità e salute”. Potete trovare il libro sul sito www.ilmiolibro.it che contiene diversi testi di visualizzazioni di guarigione.

Proprio per farti sperimentare la loro efficacia,  è a disposizione la mia meditazione guidata “Rilassamento e contatto” che aiuta a riprendere contatto con sé stessi e a sciogliere tensioni e paure. Incoraggia anche la reazione con il bambino interiore, una parte di noi che ha spesso bisogno di attenzioni e cure.

Mandami una mail a renata@renatafumi.it così posso inviartela.

Guided visualizations and meditations can be used in so many ways! They can help to relax, overcome anxiety and stress, reduce pain, face difficult situations and events, even encourage self healing.

If you’d like to try it write to me at renata@renatafumi.it and I’ll send you my “Breathing and healing” audio.

La tiroidite di Hashimoto è una forma di ipotiroidismo che secondo molti studiosi è estremamente diffusa ma che viene diagnosticata poco perchè di solito si misura solo il valore dell’ormone TSH, mentre ci sono almeno altri 4 valori che indicano in maniera approfondita il funzionamento della tiroide.

Fra i sintomi ci sono: ansia, depressione e attacchi di panico, capelli che cadono, viso e lingua gonfi, vertigini, spossatezza, poca lucidità, aumento di peso e difficoltà a perderlo, cisti ovariche e problematiche ginecologiche.

Le cause sono molteplici: dalle infiammazioni e infezioni alle carenze nutritive dovute al malassorbimento intestinale, dalle tossine ambientali allo stress malgestito.

La cosa interessante è che esistono metodi di cura naturali per la disintossicazione della tiroide ed il riequilibrio ormonale basati su un’alimentazione priva di cibi infiammanti, il riequilibrio delle vitamine D e B12, della ferretina e del magnesio e l’uso di tecniche di rilassamento quali le visualizzazioni guidate e lo yoga.

Per approfondire https://thyroidpharmacist.com

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Un vademecum per prenderci cura del nostro cervello:

  1. Un’alimentazione bilanciata con tanta verdura per ridurre il rischio del deterioramento cognitivo
  2. Ridurre i pensieri negativi
  3. Movimento regolare che aumenta il battito cardiaco e aumento l’irroramento di corpo e mente.
  4. Principi nutritivi importanti da assimilare nell’alimentazione ono gli omega 3 e le vitamine del gruppo B
  5. Rete sociale con persone che ti ispirano, ti sfidano e ti portano nuove cose da imparare.
  6. Ambiente pulito con attenzione al fumo che aumenta il rischio di declino cognitivo
  7. Dormire bene e a sufficienza è fondamentale
  8. Proteggi la testa con cinture di sicurezza in auto e caschi duante gli sport
  9. Studia sempre cose nuove, tieni attiva la mente
  10. Gestisci lo stress e l’ansia 

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