Passi trasformativi per persone altamente sensibili (PAS)
Se sei una persona altamente sensibile (PAS), o empatico, non sei solo. Circa il 20% delle persone ha questa caratteristica. Spesso affrontano sfide uniche: in particolare, le modalità di guarigione che funzionano per la maggior parte delle persone non sempre funzionano. Molti stanno ancora affrontando la fatica, la mancanza di concentrazione, l’ansia, la pesantezza (che alcuni chiamano ‘depressione’), i muscoli tesi / il dolore inspiegabile (che alcuni chiamano fibromialgia), o varie altre forme di dolore e malattia. Anche se relativamente sani, è ancora molto difficile prosperare in una cultura dove l’alta sensibilità è vista come qualcosa da curare o reprimere – piuttosto che da abbracciare. Tuttavia, se comprese e usate in modo appropriato, le capacità empatiche possono essere un dono divino – uno che permette di guarire, prosperare e servire meglio l’umanità.
Mentre alcune persone possono attraversare questi passi e ottenere risultati spettacolari rapidamente, altri hanno bisogno di più tempo e pazienza. Se non ottieni risultati immediati, pensalo come se stessi imparando una nuova lingua. Gli effetti sono cumulativi; fai del tuo meglio ogni giorno!
Grazie a quanto segue moltissimi aumentato la consapevolezza dell’alta sensibilità e migliaia di persone PAS hanno avuto benefici non sperimentati in altri percorsi.
1. Stabilisci la vera responsabilità
Troppi HSP si sentono responsabili della guarigione dal dolore emotivo o fisico degli altri – che sia una persona cara, un problema sociale, o il mondo. Questo equivale a portarsi una o più persone sulla schiena. Per quanto tempo puoi farlo senza stancarti?
Quando un HSP opera da questo paradigma di responsabilità – con il senso di colpa, la paura e la vergogna associata – sviluppa risentimento. A sua volta, il risentimento riduce la forza sia del sistema immunitario che del campo energetico, lasciandoti più suscettibili di assorbire e mantenere il dolore e le malattie degli altri.
Assumere i problemi di un’altra persona – anche con le migliori intenzioni – è spesso un tentativo malsano di guarire o connettersi con quelle persone. Purtroppo, questo è abilmente mascherato dall’ego e sostenuto da molte culture come una buona azione. In realtà è malsano perché ti appesantisce con ciò che non è tuo. Di fatto, gli altri hanno bisogno di ciò che è loro e quindi chi se ne fa carico priva l’altro di un’opportunità. Il nostro lavoro è di essere compassionevoli – ma non di prendere le cose degli altri – abbracciando ogni persona ovunque si trovi nel suo viaggio.
Anche se si è pagati come guaritore, la vera responsabilità non è “guarire” gli altri (assorbendo ciò che non è tuo) ma di amarli incondizionatamente. Questo è ciò che porta alla guarigione – per loro e per te.
2. Il buco della serratura
Il dono di un empatico addestrato sta nella sua capacità di sintonizzarsi in modo da poter vedere ciò che è necessario in una particolare situazione, elevando la sua consapevolezza e compassione per l’altra persona. Ecco perché gli HSP sono i migliori guaritori! Questo è il tuo dono divino! Ma molti HSP bloccano l’energia in arrivo per paura di sopraffare l’empatia. Questo blocca sia il bene che il male, perché è molto difficile permettere uno e negare l’altro. Se ti sei chiesto: “Perché non sono ancora guarito?” o “Qual è il mio giusto sostentamento?” o “Dov’è la mia anima gemella?” Fidati che le risposte sono proprio dall’altra parte del muro che hai eretto per proteggerti. Aprirsi a questa informazione, mentre permetti all’energia negativa degli altri di passare attraverso di te, è la differenza tra un empatico esperto e una spugna ambulante.
3. Scansiona il corpo
I blocchi energetici sono di due tipi: ciò che è tuo e ciò che non è tuo. Non puoi ottenere risultati su ciò che non è tuo usando gli strumenti per ciò che è tuo. (Anche il contrario è vero.) Questo è il motivo per cui molti HSP non sperimentano risultati permanenti, anche dopo aver apparentemente provato ogni pratica e modalità disponibile.
Vai lentamente verso l’interno chiedendo al tuo corpo che tipo di energia hai assorbito, di chi è, e dove viene immagazzinato – restando aperto a sentire qualcosa di inaspettato!
4. Rimanda al mittente
Una volta che sappiamo con cosa abbiamo a che fare, dobbiamo metafisicamente restituirlo alla persona da cui l’abbiamo assorbito con amore e compassione. In questo modo resterai pulito e potrai diventare un forte empatico connesso, capace di aprire il tuo cuore in qualsiasi momento senza paura di sopraffazione energetica o emotiva.
5. Ricalibra
Tipicamente, dopo aver fatto i primi quattro passi, ti sentirai vivo, aperto e spazioso. Questo può essere disorientante, una sensazione così buona può darti disagio! Ricalibrare è una forma di medicina energetica che si basa sulla comprensione dell’energia come elemento fondamentale per il benessere fisico, mentale ed emotivo. Tutti possiamo contattare la nostra energia e, per esempio, sederti in silenzio respirando profondamente, dopo aver scansionato il corpo e rimandato al mittente, ti aiuterà a integrare percezioni e trasformazioni profonde.
In conclusione: l’alta sensibilità non è follia e può diventare una qualità molto utile, un vero talento. Praticando i cinque passi riassunti sopra, puoi trasformare la relazione con questa tua parte e iniziare davvero a prosperare.
Liberamente tratto dall’articolo di Dave Markowitz su www.positivehealth.com
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Tranformative steps for Highly Sensitive People (PAS)
Too many HSPs feel responsible for healing the emotional or physical pain of others – either a loved one, a social issue, or the world. This is the metaphysical equivalent of carrying a loved one (or several!) on your back. How long can you do that without getting fatigued?
When an HSP operates from this paradigm of responsibility – and its associated guilt, fear, and shame – (s)he becomes resentful, as it is against the HSP’s higher knowing. In turn, resentment reduces the strength of both your immune system and your energy field, leaving you more susceptible to absorbing and keeping other people’s pain and illness.
Taking on another person’s issues – even with the best of intentions – is often an unhealthy attempt to heal or connect with those persons. Sadly, this is cleverly disguised by the ego and supported by many cultures as a good deed. This action is unhealthy because it burdens you with what isn’t yours. Others need what is theirs; their soul signed up for it. Even worse, perhaps, this is a missed opportunity for the other person. Our job is to be compassionate but not take on other’s stuff – to embrace each person wherever they are on their journey, guiding them from a higher place than our own egoic needs.
Even if you are being paid to be a healer, your responsibility is not “to heal” others (by absorbing what’s not yours) but to love them unconditionally. This is what leads to healing – for them and for you.
A trained empath’s gift lies in their ability to tune in so that they can see what is needed in a particular situation, elevating their awareness of and compassion for the other person. That is why HSPs make the best healers! This is your divine gift! But many HSPs block incoming energy out of fear of empathic overwhelm. This blocks the good as well as the bad, because it’s very difficult to allow one while denying the other. If you’ve been wondering, “Why have I not yet healed?” or “What is my right livelihood?” or “Where is my soul mate?” trust that the answers are just on the other side of the very wall you’ve put up for protection. Opening up to this information, while effectively letting other people’s negative energy go through you, is the difference between a skilled empath and a walking sponge.
I’ve broken down energetic blockages into two categories for the Highly Sensitive Person: what’s yours and what’s not yours. You can’t get results addressing what is not yours using the tools for what is yours. (The reverse is also true.) This is why so many of the HSPs I worked with hadn’t experienced permanent results, even after seemingly trying every practitioner and modality available.
Go slowly inward and ask your body what type of energy you’ve absorbed, whose it is, and where it is being stored – and be open to hearing or feeling something unexpected!
Once we know what we’re dealing with, we must metaphysically return it to the original person we’ve absorbed it from. We do this with love and compassion. ‘Cord cuts’ and random ‘Sending it back to the Universe’ techniques are all very well; however, they do not teach you how to become a strong, connected empath, capable of opening up your heart at any time without fear of energetic or emotional overwhelm.
Typically, after doing the first four steps, you will find yourself feeling alive, open, and spacious. This can be disorienting, as feeling so good may be unfamiliar! Recalibration is a form of energy medicine that anyone can do. Sitting in silence after each Body Scan and Return to Sender helps you integrate any shifts and remain permanently at a higher vibration.
In closing: know that you are not crazy and that there is hope. By practising the five steps summarized above, you can prevent and heal empathic illness and finally begin to thrive