Psicoterapeuta Gestalt Torino: Renata Fumi

Sono una Psicoterapeuta individuale e di gruppo ad orientamento bioenergetico e transpersonale iscritta all’Ordine degli Psicologi del Piemonte. La mia formazione attraversa la Psicologia Umanistica, la Gestalt, la Bioenergetica e la Psicologia Transpersonale con un’attenzione particolare all’integrazione di corpo, mente e spirito. Sono stata allieva di Teddy Grossman e socia del centro White Dove di Genova dal 1985 al 1992; dal 1993 lavoro a Torino.
Dal 2003 tengo corsi sulla violenza per il personale dell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino.

Mi occupo in particolare del rapporto con la malattia e la guarigione in una prospettiva globale, che considera la salute emotiva e la salute fisica come due facce della stessa medaglia. Credo che, a volte, abbiamo bisogno d’un luogo protetto e rispettoso nel quale dedicarci dolcezza, cura e amore per ritrovarci.

Coautrice, tra cui Teddy Grossman, del libro Le radici della spiritualità

Renata Fumi

PSICOTERAPEUTA


“Ci sono momenti della vita in cui si ha bisogno di riflettere ed essere ascoltati, soprattutto quando si crede d’aver sbagliato, o si è indecisi. Sia che ci sia stato un evento significativo o traumatico, sia che si tratti d’un momento difficile, una psicoterapia può aiutare a gestire le difficoltà.”


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VISIONE

Bioenergetica Torino

Principi fondamentali del mio lavoro sono:

Empatia – Non giudizio – Approccio umanistico, olistico e sistemico


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ATTIVITA'

Gruppi Seminari Corsi e Conferenze

Le attività di gruppo e di formazione che conduco sostengono lo sviluppo delle capacità individuali in un contesto protetto e privo di giudizio. Per crescere, abbiamo bisogno di ambienti nei quali sperimentare dolcezza, incoraggiamento e gioia.

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Se ad ogni bambino di otto anni insegnassimo a meditare elimineremmo la violenza nel mondo nel giro di una generazione

Dalai Lama

Quando si perdona non si cambia il passato, si cambia il futuro

Anonimo

Se fate amicizia con voi stessi non sarete mai soli

Maxwell Malz

Ci sono momenti della vita in cui si ha bisogno di riflettere ed essere ascoltati, soprattutto quando si crede d’aver sbagliato, o si è indecisi. Sia che ci sia stato un evento significativo o traumatico, sia che si tratti di un momento difficile, una psicoterapia può aiutare a gestire le difficoltà per vivere con maggiore

Renata Fumi

“Guarire è lasciar andare la paura”

Jerry Jampolsky

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I’m a psychotherapist keen on providing a safe and loving space for self exploration. I’m convinced that physical and emotional health are deeply connected and so I encourage and support self healing.
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Il Blog di Renata Fumi Psicoterapeuta Torino

Le varie forme di narcisismo patologico

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Caratteristiche principali:
• Grandiosità
• Necessità d’ammirazione (entitlement)
• Mancanza d’empatia e invidia
• Arroganza e presunzione
• Suscettibilità alla vergogna e fragilità dell’io

2 grandi sotto gruppi:

• Grandioso, o overt
• Vulnerabile, o covert

Il grandioso gioca in attacco, è arrogante ecc.
Il vulnerabile gioca in difesa, evita tutti i costi il rifiuto e quindi è falsamente umile ed empatico. Evita le prove, tende alla rinuncia e comprende gli altri. Sostiene la fantasia della grandiosità.

I confini fra i 2 sotto tipi sono però mobili, sia gli overt che i covert possono essere di gravità estreme e ci sono casi molto diversi in entrambi i gruppi.
Hanno in comune un eccessivo senso di riferimento agli altri per il proprio senso di sé e una bassa autostima. Ricercano l’approvazione.

Per sopravvivere al vuoto e allo spegnimento interiore la regolazione dell’autostima è centrale.

Esiste poi un terzo tipo, il narcisista patologico maligno. Questi hanno una totale assenza di empatia e hanno identificato il proprio sé ideale con personalità crudeli e sadiche. E spesso non sono trattabili in psicoterapia. (altro…)

Cosa terrorizza davvero un narcisista

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I narcisisti sul sentiero di guerra sembrano davvero spaventosi. Sono implacabili, folli e rimangono imperturbabili quando li smascheri, inoltre sono maniacalmente decisi a distruggerti.
Lo fanno in una varietà di modi: con assalti al tuo carattere, alla tua salute mentale, emotiva e fisica, minano pure la tua stabilità e capacità finanziaria. Nel renderti sempre più sottoposto al loro controllo, i narcisisti cercano di fare il deserto intorno, allontanandoti dalle persone più importanti per te.

Quelli di noi che non sono narcisisti non riescono nemmeno a immaginare di pensare in questo modo, figuriamoci eseguire tali atti. Ci arrovelliamo di fronte all’impatto del loro comportamento vizioso, crudele e insensato. Non capiamo come le nostre presunte azioni possano meritare la punizione che il narcisista ci infligge.
Potresti sentire che il narcisista è un “terminator” inarrestabile, e qualcuno da cui non potrai mai liberarti, qualsiasi cosa tu faccia. Naturalmente, questo porta una terribile sensazione di impotenza.
Eppure, in realtà, possiedi un superpotere di cui il narcisista è letteralmente terrorizzato!

Dove c’è luce non c’è oscurità
Nella nebbia dell’abuso narcisistico, è molto difficile calmare la mente confusa e ossessionante, inoltre vivi in ansia per quello che è successo in passato, per quello che sta succedendo ora e per quello che potrebbe succedere in futuro.
La tua mente può pensare solo all’interno della “larghezza di banda” del tuo trauma interno: questa metafora aiuta a chiarire lo stato in cui ti trovi.

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La Vergogna nel trattamento bioenergetico

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Lavorando con il corpo, ci occupiamo moltissimo di vergogna. Per Reich l’emergere della sensazione di vergogna era l’indicatore primario dell’esistenza di un blocco. Inoltre, uno degli ostacoli al lavoro corporeo è spesso un sentimento di vergogna che ostacola l’esplorazione del vissuto corporeo ed emotivo.
Phil Helfaer nel suo lavoro “Sex and Self-Respect, The Quest for Personal Fulfillment (1998) affronta la questione della vergogna in una prospettiva bioenergetica- Per Helfaer il rispetto di sé è un concetto corporeo che permette di comprendere il sentimento della vergogna.

Il rispetto di sé, per Helfaer, non è un concetto psicologico. Il rispetto di sè significa essere in contatto con i propri sentimenti e con i propri stati corporei, permettendosi di lasciarsi guidare da essi. E’ espressione della vitalità e dello scorrere della propria energia vitale. Riflette la capacità di essere pienamente in contatto con se stessi e con il mondo esterno. La nostra capacità di rispettarci può però essere sopraffatta da richieste irrealistiche e da immagini grandiose. Può essere minato da sentimenti di bassa autostima, come da altre sfumature della vergogna: l’odio di sé, umiliazione, senso di fallimento, di inadeguatezza e di mancanza di indipendenza.

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