L’anoressia e la famiglia
L’anoressica si fa carico di essere linguaggio e espressione di tutto il sistema famigliare che risponde a 4 caratteristiche principali:
• Invischiamento: i membri nella famiglia sono come sovrapposti, nessuno è abbastanza libero da avere un suo spazio autonomo, la sovrapposizione determina una confusione dei confini detti “diffusi”. Le identità non sono separate, i ruoli non sono ben distinti. Padre, madre, sorella, fratelli, tutti si occupano ognuno dell’altro. Confusione emotiva e psicologia che va a toccare il processo di sviluppo e di individuazione del sé
• Iperprotettiva: l’invischiamento provoca una funzione di protezione dell’altro, ognuno è protetto e nessuno è libero
• Rigidità: si tratta di sistemi che replicano in modo stereotipato nel tempo un sistema di risposte identiche. Il sistema non cambia autonomamente, i sistemi organizzati in questo modo presentano struttura che sempre si ripresenta nel tempo
• Mancanza di risoluzione dei conflitti: gli esseri invischiati, confusi, iperprotettivi, rigidi, determinano un’impossibilità di risoluzione del conflitto che resta criptato e nascosto per un sistema che risulta confuso
In questo tipo di sistema la sintomatologia anoressica assolve la funzione di distruttore.
“I genitori tendono a presentare la vita della famiglia come più armoniosa di quanto non sia in verità, oppure negano addirittura l’esistenza di qualsiasi difficoltà.” Hilde Bruch
Maria Selvini Palazzoli, psichiatra e accademica italiana, sottolinea che nella famiglia anoressica si attuano delle dinamiche di attenzione sul paziente designato (PD) per proteggere parti intoccabili del sistema.
L’epicentro da cui si origina la famiglia anoressica risiede nella condizione di stallo della coppia coniugale, marito e moglie tendono a identificarsi esclusivamente in padre e madre per evitare di doversi confrontare con la reciproca insoddisfazione della coppia. I coniugi nella famiglia anoressica si identificano in una forma di cura genitoriale iper-controllante che ha bisogno che il figlio resti bambino per continuare a esistere.
La famiglia è caratterizzata da un’austerità che ricorda il tipo di famiglia agricolo-patriarcale, in primo piano il sacrificio di sé, legato a senso di colpa, per il bene di tutto il sistema famiglia.
Un retaggio antico, sacrificarsi significava essere per la famiglia, la famiglia è vista e sentita come sacra, l’unità va mantenuta a tutti i costi.
Una duplice pressione agisce sulla paziente anoressica: il rivendicare la propria autonomia, quindi emanciparsi, e la paura di svincolarsi dai genitori.
Temi di fondo:
• terrore del cambiamento
• la famiglia è vista come unità di sicurezza e sopravvivenza
• il sacrificio di sé per salvare l’unità famigliare
Il sentimento di lealtà, l’orgoglio di appartenenza, i sensi di colpa e di esclusione che accompagnano comportamenti e scelte, costituiscono il substrato emozionale su cui poggia la trasmissione dei modelli di relazione, degli stili di funzionamento e dei miti famigliari, che transitano da una famiglia all’altra.
Obiettivo terapeutico: portare l’anoressica a superare la condizione del proprio sacrificio.